Riscossione, crediti svalutati al 96,14% Incognita debito sulla cartolarizzazione
Sono svalutati al 96,14% i crediti del magazzino monstre della riscossione. Solo il 3,86% degli arretrati è ancora considerato ufficialmente in vita nei conti. È quanto emerso ieri in commissione Finanze del Senato nell’audizione della ragioniera dello Stato, Daria Perrotta, nell’ambito dell’indagine conoscitiva del magazzino fiscale che Palazzo Madama chiuderà nelle prossime settimane. Le tabelle della Ragioneria evidenziano che degli 887,5 miliardi di arretrati originali restano nei saldi 34,26 miliardi: nei ruoli Irpef su 107,2 ne rimangono 4,14, nell’Ires si passa da 76,6 a 2,96 miliardi e nell’Iva la montagna dei 261,8 miliardi di arretrati si erode fino a 10,1 miliardi. Questo abbattimento è previsto dalle leggi di contabilità ma le percentuali dipendono dal peso delle posizioni relative a soggetti falliti, soggetti decaduti o ditte cessate. La Ragioneria avverte che nuove rottamazioni determinerebbero effetti negativi su tutti i saldi di finanza nel complesso del periodo considerato. Anche operazioni di cessione o di cartolarizzazione dei crediti, con l’intervento di soggetti esterni alla PA, si tradurrebbero contabilmente in un prestito nei confronti dello Stato, con conseguente imputazione in termini di debito pubblico. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Cartelle a privati con giudizio’ – pag. 25)