Sanzioni senza favor rei promosse dalla Cassazione
La Corte di cassazione, con la sentenza 1274/2025, conferma la legittimità dell’irretroattività delle nuove sanzioni tributarie più favorevoli, applicabile solo alle violazioni commesse dal 1° settembre 2024. Tale scelta si inserisce nella riforma fiscale, volta a trasformare il rapporto fisco/contribuente, giustificando l ‘esclusione della retroattività. La Suprema Corte evidenzia come la riduzione delle sanzioni implica un impatto sulle risorse statali, influenzando su servizi essenziali quali sanità, istruzione e sicurezza. Tuttavia, si osserva che circa un terzo dei processi tributari termina con l’annullamento delle sanzioni, sollevando dubbi sugli effetti di accertamenti errati. La disparità con norme procedurali dello stesso decreto e l’impatto sul bilancio pubblico sollevano interrogativi su possibili violazioni di garanzie costituzionali o internazionali, auspicando un intervento della Corte costituzionale o della CEDU.