Criptovalute, chi pagherà l’imposta e quanto?
Per il 2025 la tassazione sulle plusvalenze da criptovalute sarà al 26%. Dal 2026, però, salirà al 33%. Un’altra modifica fa sparire la franchigia di 2 mila euro, inizialmente prevista per le plusvalenze superiori a questo importo. Gli interessati hanno la possibilità di rideterminare il valore delle cripto attività al 1°gennaio 2025, applicando un’imposta sostitutiva del 18%. La rivalutazione può essere vantaggiosa perché consente di ridurre il carico fiscale su eventuali guadagni futuri, il beneficio sale tanto più è elevato l’apprezzamento delle valute digitali rispetto al valore di acquisto. Le critiche alla nuova tassazione sulle cripto attività sono legate al fatto che a partire dal 2026 le plusvalenze saranno sottoposte a un’aliquota al 33%, mentre altri strumenti finanziari come, per esempio, gli Eft con sottostante cripto attività non avranno analogo regime fiscale. In Europa il carico fiscale sulle criptovalute prevede aliquote diverse: in Germania, Portogallo, Lussemburgo, Croazia e Malta c’è l’esenzione mentre in Ungheria la tassazione è al 15%, in Irlanda al 33%, Svezia e Francia al 30%, Olanda al 36% e l’Austria al 27,5%. L’aliquota più vantaggiosa in Polonia con il 20%.